Mi chiamo Francesca Finotti, nasco a Feltre (BL) nel 1968. Mi diplomo in ragioneria all’ITC “A. Colotti” di Feltre. Lavoro come ragioniera presso la Confartigianato di Treviso e poi presso un’industria. Inizio il mio percorso come Operatrice Olistica nella Medicina Tradizionale Cinese nel 2004. Frequento diverse Formazioni Triennali e approfondisco la mia ricerca con aggiornamenti professionali e studi amatoriali. Sono formata in: Qigong; Shiatsu, Coppettazione, Moxibustione, Elettropuntura, Cromopuntura; Riflessologia Plantare con indirizzo classico e in Medicina Tradizionale Cinese; Biodinamica Craniosacrale e Craniosacrale Neonato; Pranic Healing; 1° Livello di Reiki nel sistema Usui Natural Healing; Costellazioni Familiari individuali con oggetti; approfondimenti amatoriali in Studi sui polsi di Li Shizhen, Cristalloterapia, Radiestesia; partecipazione alle ricerche sulla coscienza nel Gruppo di Intento Terapeutico di Umberto Di Grazia nel 2016 e per un po’ alla ricerca parapsicologica del Dr. Giorgio Cozzi nel 2021.
Relazione col cliente
Ringrazio le Scuole Professionali che ho frequentato per l’offerta formativa attraverso ottimi psicologi nella relazione col cliente e successivamente la fiducia dei clienti che mi hanno permesso di sviluppare, in un’esperienza che ha raggiunto migliaia di trattamenti, un ascolto e rispetto profondi. Dal cliente che si rivolge a me per riequilibrare aspetti più sottili al cliente più pragmatico che desidera risolvere problematiche ad un’articolazione, ad un Organo, ecc., il metter mano su una parte di una persona è accompagnato dalla consapevolezza di entrare con delicatezza in tutto il suo mondo di relazioni. L’ascolto dell’altro è relazione di Cuore, è percezione dell’unicità nell’unità, è svelare eventuali proiezioni per restare in un flusso puro di movimenti nell’intento di sciogliere, rilasciare, riequilibrare, rendere accessibili possibilità sempre presenti “in potenza” per tutta la vita di una persona.
Professionalità e responsabilità
Per me professionalità è formarmi presso Scuole Triennali. Nella formazione in craniosacrale, ad esempio, l’approccio al cranio è avvenuto solo al terzo anno di studio. Il metter mano sul corpo in generale richiede un contatto idoneo che accompagna a spontanei movimenti risolutivi che seguono le silenziose informazioni del sistema del ricevente e che possono essere ben diversi da protocolli o idee iniziali di trattamento dell’operatore. Il mettermi sempre in discussione e il poter cambiar idea, mantenendo coerenza, mi danno la possibilità di cogliere un percorso che si rinnova man mano. La responsabilità di un operatore verso il ricevente un trattamento conduce alla fine al responsabilizzare la persona nell’affrontare le proprie problematiche: anche nel semplice sblocco di una piccola articolazione cerco di render partecipe il ricevente del fatto che è pienamente attivo nel proprio processo di riequilibrio.
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